Che cosa sono e come si formano le cicatrici?
La cicatrice è il risultato di un processo di riparazione dei tessuti che inizia subito dopo la lesione della cute. Il processo di guarigione ha 3 fasi:
- infiammatoria, che dura 3-4 giorni
- riparativa/proliferativa, che dura circa 3 settimane
- di maturazione, che dura anche fino 2 anni”
Queste cicatrici, sono segni che tutti, prima o poi, nella vita sviluppiamo in seguito a traumi o a interventi chirurgici oppure a manifestazioni cutanee di patologie come acne o varicella; quando queste si trovano in posizioni visibili possono compromettere l’estetica e creare un disagio psicologico.
Non tutti però sanno che la cicatrice può influenzare anche molti aspetti funzionali, come mobilità e postura, oltre ad essere fastidiosa, provocando dolore e/o prurito; le cicatrici infatti possono andare a creare disturbi, anche spiacevoli, se non adeguatamente trattate, coinvolgendo piani muscolari, piani cutanei e piani fasciali.
Cosa può andare storto nella loro guarigione?
La velocità e la qualità della riparazione dei tessuti lesi è influenzata da diversi fattori, come ad esempio l’età, il metabolismo, la presenza di problemi circolatori, la presenza di infezioni, ma anche la dimensione e la posizione in cui si sviluppa la cicatrice, quindi il fattore meccanico.
Le principali complicanze nella cicatrizzazione di una ferita possono essere:
- formazione insufficiente della cicatrice (cicatrici atrofiche)
- al contrario, eccesso nella produzione di tessuto fibroblastici (cicatrici ipertrofiche e cheloidi)
- formazione di contratture che portano il paziente ad assumere posture errate
Queste complicanze possono andare a creare delle aderenze dei piani fasciali che potrebbero creano problemi, dolori e disturbi nei processi di trasmissione delle informazioni nell’organismo.
In genere le zone del corpo più colpite da cicatrici o aderenze che creano disturbi significativi sono:
- Addome
- Spalle
- Ginocchio
A livello meccanico le aderenze si presentano come delle “graffette metalliche” che limitano i nostri movimenti e allo stesso tempo, limitano lo scorrimento dei fluidi corporei (linfa, liquido sieroso peritoneale etc.), accumulando tensioni e generando problemi di mobilità dei tessuti circostanti, ostacolando la circolazione sanguigna o linfatica.
Come può agire l'osteopata?
Proprio in questo ambito è stato riscontrato una grande efficacia del lavoro osteopatico, che offre ottimi risultati nella cura delle aderenze e delle cicatrici, attraverso manipolazioni profonde ma non invasive con l’ausilio delle diverse tecniche osteopatiche, come quelle viscerali o fasciali, che verranno di volta in volta eseguite dall’osteopata.
Nel caso di presenza di cicatrici e aderenze, dopo un’attenta valutazione, l’osteopata sceglie la metodologia più adeguata al trattamento della cicatrice cutanea, sia traumatica sia post-operatoria, per evitare ulteriori disfunzioni o condizioni dolorose associate alla cicatrice stessa.
L’osteopatia, infatti, mira alla identificazione del problema e della causa dello stesso, analizzando ogni sintomo attraverso il quale la problematica si manifesta, per restituire al corpo il suo naturale benessere ed equilibrio psico-fisico.
Uno degli esempi più comuni che compaiono negli studi osteopatici sono le cicatrici da taglio cesareo: queste cicatrici spesso, se non trattate possono andare a portare dei problemi sia nella zona della colonna lombare, sia a livello di organi viscerali sovra e sotto peritoneali; questo avviene in quanto la cicatrice, a seguito delle aderenze foratesi va a trazionare le zone interessate portando a dolori e disfunzioni che riferisce il paziente.
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